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Viaggi

Portogallo in camper, nelle terre del Porto

03 Mag 2019
Portogallo in camper, nelle terre del Porto

Nel suo “Viaggio in Portogallo” José Saramago, icona letteraria del Novecento portoghese, descrive un viaggio dai ritmi lentissimi, non tralasciando spunti per scoprire l’enogastronomia d’eccellenza che caratterizza il nord del Paese. Il nostro itinerario scorre lontano dagli intensi flussi turistici. Un percorso che si adatta al meglio a un mezzo come il camper, legato alla concezione del viaggio nelle sue autentiche radici di scoperta.

Siamo nella regione settentrionale del Portogallo, tra i rilievi del Parque Natural del Montesinho e le cittadine di Braganca, Braga e Viana do Castelo. Più a sud si incontra il Parque Arqueologico Vale do Coa e i castelos che controllavano il confine con la Spagna. In mezzo scorre lentamente il fiume Douro, che prima si inabissa tra profonde gole, segnando il confine con la Spagna, e poi si snoda tra le colline su cui si coltivano le uve del celebre Vinho do Porto. Ideale è programmare la partenza per il prossimo marzo, in un anticipo primaverile che potrebbe incrociare i preparativi pasquali, festa particolarmente sentita in queste regioni. 
 
 
IL PERCORSO
Scegliamo tra le varie opzioni di percorrere dalla Spagna, dopo aver raggiunto dall’Italia Valladolid e Tordesillas, la strada per Miranda do Douro. Si può programmare così un percorso ad anello, da variare a piacere. È opportuno portare in camper uno uno stradario aggiornato (Touring ovviamente) e dotarsi di satellitare, visto che negli ultimi anni sono stati effettuati diversi interventi di miglioramento della rete stradale.
 
 
 
In Portogallo la sosta notturna dei camper è vietata, ma all’esterni dei piccoli borghi si trovano spesso piazzali dove fermarsi con il proprio mezzo. Il consiglio è di chiedere prima la deroga a un vigile o comunque a un pubblico ufficiale.
 
 
VERSO IL CONFINE, IL DOURO E ZAMORA
Attraversando la Spagna si percorre l’autostrada per Burgos e si continua sulla superstrada N620 per Valladolid: la si abbandona 30 km più avanti, a Tordesillas, per continuare verso ovest, nell’assolata piana che si estende a perdita d’occhio. A Toro si può agevolmente sostare prima di raggiungere il confine tra Spagna e Portogallo a Zamora. Zamora è una sosta consigliata per tutti gli appassionati d’arte medioevale. Il suo centro storico conserva infatti molte chiesette romaniche che scandiscono il cammino verso una cattedrale davvero imponente.
 
 
Le strade da segnarsi sono la 122, ma dopo 18 km la si lascia per svoltare in direzione Muelas del Pan. Si attraversa la diga sul fiume Elsa, si risale a Ricobayo e si prosegue verso Villalcampo. Due dighe sul Douro segnano il paesaggio attraversato dalla ZA324. Ecco il confine “sulle acque scure e profonde, tra le alte scarpate che moltiplicano gli echi…”: scrive Saramago.
 
DA BRAGANCA AL IL PARQUE NATURAL DEL MONTESINHO
Eccovi in Portogallo, finalmente. Guidando sulle curve della 218 si susseguono paesini, colline, chiese, incantevoli per una piccola sosta, qualche scatto da riportarsi a casa, un caffè e una pasta per rigenerarsi. La prima tappa portoghese è Braganca. Ai piedi della Sierra de Nogueira ecco il borgo quasi sospeso nel tempo. Il camper si può (deve) lasciare fuori dalla cinta muraria, che con le sue 18 (!) torri lo cinge da secoli.Camminando a Braganca pochi i negozi di souvenir, rari i turisti, vecchie case di contadini, L’antica domus municipale, e su tutto domina la torre del castello, con il museo militare e le gradinate sui bastioni che ricordano i disegni di Escher.

Si esce da Braganca, verso nord, si incontra prima un campeggio e si continua da lì per circa 15 chilometri. Siamo di nuovo verso il confine con la Spagna, e proprio poco prima del confine si guadagna la cima di un colle da cui ammirare in basso la conca solitaria che ospita il villaggi odi Montesinho, simbolo del Parque Natural che prende il suo nome. E non a caso visto che una delle caratteristiche è la valorizzazione del patrimonio rurale. Si passeggia infatti tra case perfettamente restaurate, tetti in ardesia e accoglienza dai residenti che non disdegnano di ospitare i turisti.

 
IL PARCO DI VALE DO COA E I CASTELOS
Tornati a Braganca, si può puntare il camper in direzione sud, seguendo la E82 e quindi la E802 fino a raggiungere il Douro alla diga di Pocinho. Il fiume si è da poco allontanato dalla Spagna, e ora punta a ovest, fra i vigneti del Vinho do Porto, la più antica zona “d’origine controllata” del Portogallo. Nasce infatti nel 1757 e delimita un’area che si estende per 240000 ettari sulle colline intorno al fiume.

Prima di lasciarci rapire dalle vigne antiche di Porto, si può percorrere un suggestivo itinerario che mostra un lato diverso del territorio. Si parte con la visita del Parco archeologico della valle del Coa, in cui ammirare incisioni arrivate a noi fin dal Paleolitico, per poi percorrere la N332 e scoprire in successione i suggestivi borghi fortificati di Castelo Rodrigo, Almeida, Castelo Bom e Castelo Mendo, Guarda, Celorico da Beira, Trancoso e Marialva.

TRA I VIGNETI DEL PORTO
L’elaborazione del Vinho do Porto segue da tre secoli regole ferree: vendemmia tra fine settembre e inizio ottobre, pigiatura, inizio della fermentazione, aggiunta di una dose di grappa (prodotta in zona) che aumenta la gradazione e blocca la fermentazione. In primavera c’è il trasporto del vino alle cantine di Vila Nova de Gaia per ’invecchiamento: un tempo viaggiava sul Douro con le caratteristiche barche (rabelos), oggi si usano i camion, ma per molti anni venne utilizzata la ferrovia che costeggia il fiume.

Le corse sono poche ma vale la pena tentare di fare almeno un viaggio in trenoperché la linea è l’unico mezzo di trasporto che costeggia il Douro, regalando scorci unici. Un’andata e ritorno si può programmare facendo base a Pocinho, poco più a nord di Vila Nova. Al confine della zona vinicola del Porto si trova invece Pinhao. Questa cittadina merita una citazione perché da qui si può fare una escursione nei suoi dintorni collinari, con la possibilità di osservare il paesaggio con belle prospettive sulle vigne e sul fiume.
 
 

 
LE TERRE DEL VINHO VERDE

Il viaggio prosegue sulla sponda sinistra del Douro, guidando lungo la tortuosa e panoramica N222: si esce dalle terre del Porto per continuare tra le uve del Vinho Verde. Un bivio a destra conduce alla diga di Carrapatelo, lunga 170 metri e dotata di una chiusa accessibile anche a grossi battelli. Da Pochino a Porto il Douro è navigabile, e diverse compagnie propongono crociere di 1 o 2 giorni.

Ora si attraversa il corso del Tamega, affluente del Douro, e si continua sulla N108con qualche scorcio sugestivo sul Douro. Sono le ultime immagini bucoliche prima che villette, piccole aziende e camion annunciano l’area urbana di Porto. Città incantevole e contraddittoria, dal fascino indiscutibile e a tratti decadente. Qui si apre un altro viaggio, tra cantine storiche, mitici ponti di ferro, chiese antiche e quarci di oceano atlantico. Ma per questo viaggio vi rimandiamo alle nostre guide TCI, una certezza per scegliere la vostra Porto. 
 
 
 
I CONSIGLI PER I CAMPERISTI

LE AREE DI SOSTA
- Miranda do Douro, parque de Campismo Municipal Santa Luzia
- Vila Nova de Gaia, Camping Obitur Madalena
- Porto, camping Prelada
tel. +351 228312616

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